A Ponte nelle Alpi abbiamo un piccolo gioiello fuori dalla porta di casa, nascosto in mezzo al verde, dove la natura e la storia hanno costruito qualcosa di meraviglioso.
Si tratta del complesso edilizio e paesaggistico “ Vena d’Oro”, sorge in un punto di particolare interesse naturalistico sulla sinistra idrografica del Piave e alle pendici del Nevegal. Sorto intorno a due sorgenti di acqua e delimitato da un parco di sei ettari, prende il nome dalla “Vena d’Oro”, una fonte conosciuta sin dall’epoca romana e che rende la zona una delle più caratteristiche dell’intera provincia di Belluno. L’aggregato edilizio è situato sul lato sinistro della strada che da Levego sale verso l’abitato di Cugnan, nei pressi di Ponte nelle Alpi. Le notizie più antiche risalgono al 1400 e riportano la presenza di un piccolo convento di frati. Nella seconda metà del XIX secolo il Cav. Giovanni Maria Lucchetti scoprì le proprietà dell’acqua, che sgorga ad una temperatura costante di 7°, e comprò i terreni intorno alle sorgenti per realizzare un centro idroterapico con albergo. La prima fondazione risale al 1860 e l’inaugurazione ufficiale del complesso, con regolare assistenza medica e direzione sanitaria, avvenne il 13 luglio 1869. Nei decenni seguenti raggiunse il suo massimo splendore, con la presenza di nobili e persone altolocate che giungevano da tutto il Veneto, dall’Austria, dall’Ungheria e da altre parti dell’est Europa per un periodo di vacanza e per le cure idroterapiche.Il sito era costituito da zone verdi con un ampio giardino, orti, frutteto e vari edifici adibiti a hotel, stabilimento balneare, centri ricreativi, fra cui un bar con biliardo e terrazza. Dal 1904, a seguito della morte del Cav. Lucchetti, i fratelli iniziarono a vendere parti del terreno e dei fabbricati, riducendo la proprietà originaria. Durante la prima guerra mondiale il complesso fu abbandonato e la proprietà venne trasferita a varie società. In seguito fu valorizzato, prima dalla SADE (Società adriatica di elettricità), che lo inaugurò nel 1938 come colonia per i figli dei dipendenti, e successivamente dall’Enel, che acquisì la proprietà nel 1963 e mantenne tale destinazione fino agli anni ‘90, quando cedette il sito. La proprietà fu trasferita inizialmente ad altre società del gruppo Enel (1992) e in seguito ad una società immobiliare (2003), che a sua volta la trasferì a privati tramite atto di permuta (2009).Gli edifici del complesso non hanno subito modifiche rilevanti. Nel 2011 fu dato in comodato d'uso all'Ass. Veneta Insieme Verso Nuovi Orizzonti ODV e dal 2012 concesso in usufrutto alla stessa. Essa opera sul territorio veneto come braccio operativo dell'Ass. di Volontariato Nuovi Orizzonti Onlus, fondata da Chiara Amirante negli anni ’90. L'obiettivo è intervenire in diversi ambiti di disagio sociale realizzando azioni di sostegno con una particolare attenzione ai giovani. A livello internazionale, “Nuovi Orizzonti” promuove il Progetto “Cittadella Cielo”, in via di realizzazione con centri in Italia e all'estero . Il Progetto prevede la realizzazione di un Centro di formazione per giovani che decidano di impegnarsi nel campo della prevenzione, dell’accoglienza e del recupero di persone che versano in situazioni disagio. Si tratta di un piccolo villaggio aperto all'accoglienza dove chiunque si senta solo, emarginato, disperato possa sentirsi accolto. Nella Cittadella ciascuno si forma con l'obiettivo di attivare e gestire, in Italia e all'estero: centri di accoglienza e di sostegno, villaggi per bambini, case famiglia, centri di ascolto, telefoni in aiuto, gruppi di sostegno, equipe di strada, centri di formazione al volontariato, cooperative sociali, centri per il reinserimento lavorativo, luoghi di aggregazione, iniziative di prevenzione, corsi di formazione, missioni di strada, centri di spiritualità e altre iniziative per chi si trova in difficoltà. All’interno del progetto si inseriscono tutte le attività attualmente sviluppate dall’Associazione locale attraverso convenzioni e collaborazioni con i tavoli di zona, la ULSS, i servizi sociali di Ponte nelle Alpi, la Caritas e altre Associazioni. info e testi: https://www.fondoambiente.it/luoghi/vena-d-oro?ldc
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![]() Forse non tutti sanno che alle porte di Belluno, nell’Ottocento, c’era un grand hotel con tanto di spa. Un albergo alla “Grand Budapest”, ma senza Ralph Fiennes, Bill Murray ed Edward Norton. Frequentatissimo dalla nobiltà di mezza Europa e dalla crema della borghesia italiana, austriaca ungherese che arrivava qui per le proprietà terapeutiche dell’acqua e per la magnificenza del luogo. Oggi quella struttura mostra inevitabilmente i segni del tempo e sconta un ampio strato di polvere sulla sua storia gloriosa. Ma c’è ancora. Visibile e visitabile, per una giornata speciale. Proprio così, la Vena d’Oro apre ai visitatori, domani mattina (venerdì 17 luglio), dalle ore 9. Il luogo era noto anche in epoca romana, proprio per le due sorgenti d’acqua che lo caratterizzano. Nel 1400 furono i monaci a colonizzarlo, con la fondazione di un convento. Ma lo splendore arrivò nell’Ottocento, quando il facoltoso cavalier Giovanni Maria Lucchetti scoprì le proprietà dell’acqua, che sgorga a una temperatura costante di 7°C. Non ci pensò due volte e comprò tutti i terreni attorno alle sorgenti. Dopodiché fece costruire un centro idroterapico con albergo. I lavori cominciarono nel 1860 e nove anni dopo il complesso venne inaugurato. C’erano giardini, frutteti e prati tutt’attorno. Nell’albergo trovavano posto assistenza medica e direzione sanitaria, oltre ovviamente a uno stabilimento balneare, centri ricreativi, bar e ristorante. La struttura venne abbandonata durante la Prima Guerra Mondiale, ma conobbe una seconda vita alla fine degli anni Trenta, quando divenne colonia estiva per i figli dei dipendenti Sade. Tale rimase fino alla fine degli anni Ottanta, di proprietà dell’Enel, senza subire modifiche. Una pagina di storia che sarà aperta a visite guidate per gruppi di 25 persone. Informazioni e prenotazioni obbligatorie al 3281003611. ![]() Inaugurazione bagnata? E l’auspicio è che sia anche fortunata. Ieri ha aperto ufficialmente i battenti la struttura “Pian Longhi - Sport, Food & Wellness”. Gestita dalla Turistica Dolomitica di Enrico De Bona, la nuova realtà ha accolto un ampio numero di persone. E i campioni del ciclismo: dall’iridato Alessandro Ballan a Marzio Bruseghin. Al taglio del nastro non sono mancate le istituzioni: il Comune di Ponte nelle Alpi era rappresentato dal sindaco Paolo Vendramini, quello di Belluno dagli assessori Marco Bogo e Yuki d’Emilia e dal consigliere Biagio Giannone. Presenti anche l’onorevole Roger De Menech e Massimo Bortoluzzi per la Provincia. Per quanto riguarda la struttura, è dotata di una sala da pranzo capace di accogliere una quarantina di persone: proprio come l’ampia terrazza esterna. In questo senso, è previsto uno spazio in cui poter sorseggiare un aperitivo. La cucina, invece, punterà sui prodotti locali: dal classico pastin alle grigliate di carne, passando per i formaggi di malga e l’immancabile spiedo. Ad annaffiare la serie di specialità, una buona birra Pedavena e il vino biologico Amets, prodotto dal grande Bruseghin. Di assoluto rilievo anche l’area sportiva, arricchita da un campo di calcio regolamentare, uno da basket e uno da beach volley, con docce e spogliatoi. Senza considerare un parco-giochi riservato ai bambini. Ma il Colle, con i suoi sentieri, invita pure a salire in sella e pedalare: a tale proposito, è a disposizione il noleggio della bici elettrica. Possibilità di dormire? Certo, grazie alle botti con locali accessibili a tutti, a cui si aggiungeranno più avanti sauna e bagno turco, a pochi passi dal ristorante. Insomma, un’offerta variegata e di qualità. Per dare al Colle quel che merita: un futuro solido. ![]() Tre mosse per rilanciare il Nevegal. E dare scacco matto agli scettici: pratica sportiva, buon cibo e benessere. Il tutto declinato in una sola offerta. O meglio, un’unica struttura: si chiama “Pian Longhi - Sport, food & wellness” e verrà inaugurata ufficialmente sabato. Il taglio del nastro è in programma alle ore 10 del mattino: a seguire, è prevista la benedizione. Ed è garantita la presenza del personale addetto alle misure anti-Covid. No, non sarà una banale festicciola inaugurativa. A tenere a battesimo la nuova realtà, sotto l’ala della Turistica Dolomiti, contribuiranno ospiti e testimonial di altissimo profilo. A cominciare dal mondo del ciclismo: in Nevegal, infatti, approderà addirittura un campione del mondo come Alessandro Ballan, oltre a un professionista come Andrea Vendrame (Ag2r), uno scalatore del calibro di Franco Pellizotti, un cronoman come Marzio Bruseghin e tanti altri amici dei pedali, guidati da Enrico Bonsembiante e Roberto Minervino. E legati al Cycling Stars Criterium. Non mancherà poi il tecnico della Nazionale azzurra di sci, Giovanni “Johnny” Feltrin. Questi personaggi di spicco daranno vita a una semplice passerella? Nient’affatto, gli atleti inforcheranno le loro bici e si cimenteranno in un piccolo giro del Nevegal, con tutti coloro che li vorranno seguire. La giornata di festa, a Pian Longhi, sarà scandita inoltre dal calcio (grazie al triangolare degli Esordienti al mattino, mentre nel pomeriggio toccherà ai Giovanissimi), basket (torneo in collaborazione col Valbelluna) e pallavolo (secondo l’iniziativa organizzata dai ragazzi del Torneo dei bar). E il gran finale è nel segno della musica. Anche in questo caso, l’ospite è da far tremare i polsi: perché al fianco degli Havana Club suonerà il grande Maurizio Solieri, storico chitarrista di Vasco Rossi. La nuova struttura di Pian Longhi si prepara ad alzare i battenti. Al timone? Enrico De Bona: uno che il territorio lo conosce, lo ama. E, soprattutto, lo valorizza. Nessun dubbio: il futuro del Nevegal è adesso. |
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autoriAndrea De Nard Archivio
Gennaio 2021
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